Le rubriche1 OTTOBRE 2005 - CONVEGNO DI GENOVAIl SONETTO dal Dolce Stil Novo al Dolce Stile Eterno8 secoli di successo in tutto il mondo della più italiana delle forme poetichedi Elena Zucchinitratto da L'Alfiere, rivista letteraria della "Accademia V.Alfieri" di Firenze
Alle soglie del terzo millennio a Firenze nasce l'ACCADEMIA VITTORIO ALFIERI, che oggi conta soci in tutta Italia. Coscienti che “la grande letteratura insegna a cercare la libertà attraverso una coerente disciplina di forme tradizionali” (Mario Missiroli), i poeti dell'Accademia hanno come impegno prioritario la conservazione e la prosecuzione della tipica poesia italiana con la ripresa dei ritmi e dei metri classici, rivisti in chiave neomoderna. Se con il termine “avanguardia” non si intende il gusto dello scandalo, ma piuttosto un impulso radicale di protesta contro l'abitudine e il pubblico, una sfida al mercato, una ricerca di elaborazione di forme nuove nell'ambito di un ritorno alle fonti della poesia, allora i Poeti dell'Accademia costituiscono un'avanguardia. Lo slogan “IL DOLCE STILE ETERNO” (che è anche il titolo dell'inserto del nostro giornale) è stato coniato da DALMAZIO MASINI con evidente riferimento al Dolce Stil Novo proprio per caratterizzare questo recupero: l'aggettivo “dolce” riguarda l'amalgama linguistico metrico sintattico, insomma la soavità espressiva di questo stile che se era “NOVO” ai tempi di Dante, dopo 8 secoli ha il sapore dell'eternità. Molti Soci dell'Accademia sono autori di sonetti; di coloro che hanno partecipato al convegno di Genova riportiamo i testi letti nell'occasione, a dimostrazione di come il sonetto si sia conservato invariato nel tempo e come sia tuttora una forma valida e attuale. Del nostro Presidente, DALMAZIO MASINI, innamorato delle forme metriche, dei giochi rimici e dei ritmi della classica poesia italiana, (tanto da inventare a metà degli anni '90 il Rondò italiano, uno schema metrico rigido e complesso) proponiamo un sonet marotique, variante francese del sonetto classico: Nudità Di nudità soltanto rivestita nella tua carne tenera che ancora Desiderio di te che sempre inghiotte Nel raccoglier le tue sottili trine e il “ sonetto minore” (versi più corti dell'endecasillabo) : Mezzanotte Bella la Luna stasera Magica, chiara atmosfera, Forse conviene tacere, ai sogni intorno caduti
MARIO MACIOCE , che predilige la composizione in metrica e gli schemi rimici più tradizionali, ci ha letto due suoi sonetti classici: Viene la notte ... Viene la notte e ha dita di cristallo Viene la notte ed al cantar del gallo Ti scioglierai dalle mie braccia, amore, senza rimorsi e senza nostalgia. Ascolto la tua voce ... Ascolto la tua voce e non ti sento; Cerco di prolungare ogni momento Si è fatta sera ormai nella mia vita, Anche se la tua immagine è tornata,
Anche GIOIA GUARDUCCI, raffinata autrice di numerosi sonetti che le sono valsi altrettanto numerosi premi, ha scelto due sonetti classici: Notte di marzo Una pozza di luce oltre l'altura Sei stato acqua sorgente alla mia sete, Mentre ti penso, in fondo allo stradone l'oscurità di stelle è trapuntata. Dimmi… Vibra nell'aria l'ultima parola Una falena nera in cerchio vola, S'alza la nebbia, fluttua tutt'intorno. il sole ancora a rischiarare il giorno,
Mentre TIZIANA CURTI , che di solito utilizza la forma “canzone”, si è cimentata anche nel sonetto con una certa libertà di rime e con una scelta di scrittura non convenzionale. Firenze minore Amo i vicoli storti che riemergono
Anche di ANNA COTTINI , che generalmente adotta una forma libera, presentiamo qui una poesia in forma di sonetto: Sonetto Non grido, non piango senza motivo. Perché nel passato già non capivo Ma penso che vale in questo cammino sapere inventare come un bambino,
LEONORA FABBRI , esperta di letteratura inglese, ci ha proposto un sonetto elisabettiano ed un sonetto caudato: Un quarto d'ora di felicità! Così esordisti quella prima volta Era di giugno a fine primavera, Quell'indimenticabile emozione, Non è mai troppo tardi per l'amore L'autunno della vita L'autunno, tempo un po' crepuscolare, Il bisogno d'amare e conversare La nostra attività è diminuita Talvolta c'è qualcuno che c'invita La forma è un po' appassita, E con grande costanza
e CARLO CANTAGALLI , autore di tanti bei sonetti, ne ha letto uno classico: Nel cassetto Che cosa ne avrai fatto del mio amore Avrai già cancellato il batticuore Stringo nel pugno un soffio di tepore che adesso giace inerte nel suo letto
In ultimo il sonetto caudato di ELENA ZUCCHINI : Oltre Di più, di più, abbracciami più forte, Più su, più su, sino alle eteree porte Ormai fra noi non c'è barriera alcuna, I brividi imperlati dalla luna, Aleggia netta l'eco dei miei “si”…
E così la storia è finita…anzi non è finita… chissà che fra qualche secolo qualcuno la racconti nuovamente, magari inserendo fra i continuatori della splendida favola del sonetto anche i Poeti dell'Accademia Vittorio Alfieri. Un ringraziamento va infine alla nostra socia MARIA SALAMONE, di origini siciliane, ma residente a Cannes, che ha voluto essere con noi per leggere i testi in lingua francese e agli amici che gentilmente ci hanno prestato il loro aiuto, la Signora DULCE CORREIA PANIZZON per le letture in lingua portoghese e il Signor LUIGI BERIO che ha letto in tedesco.
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