Le rubriche1 OTTOBRE 2005 - CONVEGNO DI GENOVAIl SONETTO dal Dolce Stil Novo al Dolce Stile Eterno8 secoli di successo in tutto il mondo della più italiana delle forme poetichedi Elena Zucchinitratto da L'Alfiere, rivista letteraria della "Accademia V.Alfieri" di Firenze
VII parte GERMANIA Dopo la riforma linguistica operata da Lutero nel secolo XIV, sboccia nel ‘600 una letteratura barocca basata sull'imitazione dei modelli antichi, italiani, spagnoli e francesi. I principi normativi sono esposti da MARTIN OPIZT (Bunzlau, Slesia 1597-Danzica 1639) nel suo “Libro dell'arte poetica tedesca” dove elenca ed esemplifica tutte le forme di poesia e sostiene la necessità dell'accentuazione naturale del verso. Dallo stile nitido e freddo fu autore di numerosi sonetti. Bisogna attendere però l'800 per trovare bei sonetti, come quelli di Schiller e il 900 per incontrare colui che è ritenuto il più grande poeta lirico tedesco moderno. RAINER MARIA RILKE , di origine boema nasce nel 1875 e muore nel 1926. Nei suoi “Sonetti a Orfeo”, scritti per una giovinetta morta di leucemia, esprime il senso della caducità delle cose che solo l'arte può salvare. Proponiamo due suoi sonetti che hanno rigidissimo schema rimico, ma estrema libertà nell'uso dei versi. Il primo è infatti un sonetto classico I,7 Rühmen, das ists! Ein zum Rühmen Bestellter,
traduzione di Franco Rella: Ecco, esaltare! A esaltare egli venne, Non mai la polvere spegne la pura Non il marcire dei re nella tomba Perché egli è uno dei messi più forti
mentre il secondo è un sonetto che potremmo definire “minore/minimo” data l'alternanza di versi di varia lunghezza (ottonari, settenari e quinari): IX Nur wer die Leier schon hob Nur wer mit Toten vom Mohn Mag auch die Spiegelung im Teich Erst in dem Doppelbereich
Traduzione di Giaime Pintor Solo chi già alta levò la lira Solo chi ha gustato coi morti A noi anche s'offuschi spesso Solo nel doppio regno
(segue)
|